L’eterna sfida tra uomo e natura, il rito della caccia, il viaggio verso l’imprevedibile.
Questo progetto è stato per me un’esperienza forte e impegnativa, durata diversi anni per essere portata a termine, oltre che una dura prova da superare, sul piano fisico, tecnico ed emozionale.
Ho sposato e costruito la mia famiglia con un pescatore ed è lui che mi ha fatto conoscere e amare il suo mestiere: è un’arte che esige bravura, devozione, prestanza fisica. Nel buio più nero, che solo il mare più profondo sa regalare di notte, questi uomini affrontano ogni giorno se stessi, mettendo alla prova la loro astuzia e la pazienza delle lunghe attese. E’ un mestiere che si ama e che si odia, perché regala emozioni forti, sconosciute alla maggior parte degli uomini, ma nel contempo ti tiene lontano dalla famiglia e dai tuoi affetti. Fotografare è stata una sfida nella sfida: la luce bassa per non disturbare la pesca, i movimenti lenti e difficoltosi, i contrasti assoluti.
Questo documentario è la storia di uomini forti, di un’arte dimenticata, di un mestiere quasi sconosciuto ed è la storia di mogli in attesa dei loro mariti, della preoccupazione nelle giornate dove la burrasca si prepara all’orizzonte, della speranza che il mare sia stato clemente.
Questo documentario, che per me ha un valore affettivo grande e di cui sono state fatte diverse mostre e un libro, è nato perché la gente sappia quale fascino e quale forza ha in sé l’arte della pesca, perché una tale arte non venga sprecata e dimenticata.
Questo documentario è per una moglie che ha rivisto nelle pagine del mio libro il viso, la forza e il coraggio di un marito che amava profondamente il suo mestiere, ma che la vita ha portato via troppo presto al suo amore e alla sua più grande passione.
Per info sulla mostra “L’arte della pesca” e per l’acquisto del libro contattatemi.